Dragonball Z

Dragon Ball Z, talvolta contratto in DBZ, è un anime prodotto dalla Toei Animation e trasmesso in Giappone su Fuji Television dal 26 aprile 1989 al 31 gennaio 1996, con la regia generale di Daisuke Nishio e Takao Koyama come compositore della serie, Yuji Ikeda il character designer e Shunsuke Kikuchi per le musiche, sono stati realizzati in totale 291 episodi. La serie è il sequel della prima serie televisiva di Dragon Ball. Rappresenta l’ultima parte della trasposizione televisiva del manga omonimo, creato da Akira Toriyama nel 1984 riprendendone i volumi dal 17 al 42.

Grazie all’enorme successo, sono stati prodotti 13 film cinematografici, 2 OAV, 2 speciali televisivi, 1 ONA, diversi videogiochi per i più disparati supporti esistenti ispirati alla serie Z, che ancora oggi continuano ad essere prodotti, e persino un gioco di carte collezionabili chiamato Dragon Ball Z Collectible Card Game. Il successo spinse la 20th Century Fox a produrre un live action cinematografico, che dopo anni di incertezze arrivò nel 2009, Dragonball Evolution di James Wong (tuttavia il film alla fine si ispirò agli eventi della prima serie). Ha infine avuto un seguito Dragon Ball GT (1996, non tratto dal manga).

La Z nel titolo nacque da un errore della produzione, infatti inizialmente la serie si sarebbe dovuta chiamare Dragon Ball 2, ma in uno degli schizzi a matita del logo, il 2 scritto male, somigliava ad una Z e risultò piacevole ai produttori dello Studio Bird. Toriyama motivò la Z dicendo che rappresenta il culmine della forza raggiunta dai personaggi.

In Italia, inizialmente, sono stati trasmessi alcuni special su Junior TV a fine anni 90; nel 2000 è arrivata la serie in TV per mano di Mediaset. L’adattamento televisivo italiano trasmesso da Mediaset su Italia 1 diede alla serie il titolo What’s my destiny Dragon Ball e venne mandato in onda per la prima volta nel 2000 (da gennaio a giugno), trasmettendo il primo blocco di circa 107 episodi fino all’estate, bloccandolo e sostituendolo con alcune repliche della 1° serie da un punto imprecisato. La serie riprese nell’ottobre 2000 e terminò nell’aprile del 2001. Con le successive repliche annue, il nome è ora divenuto, in Italia, quello originale, tranne che nella sigla di gran successo (cantata da Giorgio Vanni). La versione italiana dell’adattamento, così come molte altre fuori dal Giappone, è caratterizzata da molteplici censure nelle scene e nei dialoghi. Nonostante ciò la serie Dragon Ball Z ha subito pochissime censure video rispetto alla 1° serie e agli altri anime trasmessi da Italia 1. A dispetto della 1° serie, dove la maggior parte dei nomi dei personaggi venivano alterati, nello Z si è deciso di lasciare i nomi originali però mantenendo quelli già cambiati in precedenza per questioni di continuità.

Dragon Ball Z narra le avventure di Goku, ormai divenuto adulto, il quale si è sposato con Chichi e da cui ha avuto due figli, Gohan e, successivamente, Goten. Con il proseguire della serie e delle avventure, aumentano sia gli avversari sia la loro potenza, e le battaglie che ne derivano causano un allontanamento sempre maggiore da quella che era la base della storia in Dragon Ball, ovvero la ricerca delle famose sfere del drago. Si privilegiano così la crescita dei personaggi ed il susseguirsi degli scontri, affidandosi ad una trama piuttosto semplice e ripetitiva, ma rivelatasi di enorme successo ed efficace, in quanto ritenuta la serie dominante fra tutte quelle trasmesse. La serie copre un arco narrativo di 22 anni, partendo dall’attacco di Raditz e concludendosi con la partenza di Goku allo scopo di allenare Ub in occasione del 28º Torneo Tenkaichi.

 

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